Un complesso di proteine
potenzialmente in grado di rallentare il decorso della sclerosi
laterale amiotrofica. E' la scoperta fatta, grazie ai fondi
raccolti con l'Ice bucket challenge, la sfida a colpi di
secchiate di acqua gelida dell'estate di due anni fa, dal gruppo
di studio della professoressa Serena Carra dell'Università degli
Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il progetto è tra i vincitori del Bando Arisla 2015. I
risultati sono pubblicati dalle riviste internazionali Molecular
Cell e Human Molecular Genetics.
Il dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e
Neuroscienze ha infatti individuato un complesso proteico
(l'HSPB8-BAG3-HSP70) che contribuisce a rallentare il decorso di
patologie come la Sclerosi laterale amiotrofica. Le
sperimentazioni sono state fatte su modelli cellulari e su
modelli animali di Drosophila Melanogaster - il moscerino della
frutta - e costituiscono un promettente punto di partenza per
ipotizzare una terapia sull'uomo.
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