Si è concluso con l'assoluzione il
processo davanti al tribunale di Bologna sul caso di presunta
tentata eutanasia che vedeva imputato il cardiologo Franco
Naccarella, accusato di aver iniettato una dose potenzialmente
letale di cloruro di potassio allo zio settantenne e gravemente
malato, il 3 febbraio 2004. L'uomo sopravvisse all'arresto
cardiaco e morì sei mesi dopo per cause naturali.
Decisiva è stata la perizia, chiesta dal difensore del
medico, l'avvocato Michele Jasonni, e affidata dal collegio
presieduto dal giudice Roberto Giovanni Mazza al cardiologo
Alessandro Capucci. Il perito, confermando quanto già stabilito
da un altro consulente d'ufficio nominato in udienza
preliminare, ha concluso sostenendo che la dose iniettata non
era idonea a provocare la morte e che il paziente si sarebbe
ripreso dall'arresto cardiaco, a prescindere dall'intervento
rianimatorio. Al termine dell'istruttoria anche la Procura,
rappresentata in aula dal Pm Morena Plazzi, aveva chiesto
l'assoluzione.
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