"L'atteggiamento di acquiescenza
degli amministratori comunali" che si sono avvicendati alla
guida dell'ente "nei confronti della locale famiglia
malavitosa", si è "poi trasformato in una condizione di vero e
proprio assoggettamento al volere di alcuni affiliati alla
cosca, nei cui riguardi l'ente, anche quando avrebbe dovuto, è
rimasto, negli anni, sostanzialmente inerte". E' un passaggio
della proposta di scioglimento per mafia del Comune emiliano
fatta dal ministro dell'Interno Angelino Alfano al presidente
della Repubblica: il decreto di Sergio Mattarella con cui viene
affidata la gestione del Comune ad una commissione straordinaria
per 18 mesi è in Gazzetta ufficiale.
Nella proposta di Alfano si parla di inchieste che hanno
"reso palese la presenza sul territorio comunale di una cosca
della 'Ndrangheta interessata a infiltrarsi nel tessuto
economico-sociale anche attraverso l'opera di imprenditori
collusi che hanno favorito il riciclaggio di denaro proveniente
da attività criminali".
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