La ricostruzione dei rapporti
politica-impresa-istituzione-'ndrangheta alla base dell'indagine
Aemilia della Dda di Bologna è stata "in grado di stravolgere la
reputazione di quella che, ormai, potremmo dire, una volta, era
orgogliosamente indicata come una Regione-modello, ed invidiata
per l'elevato livello medio di vita dei suoi abitanti".
La Direzione nazionale antimafia sintetizza così l'impatto
dell'inchiesta di 'ndrangheta che a gennaio 2015 ha portato a
117 ordinanze di custodia cautelare e ad un processo in corso
con oltre 200 imputati, tra rito abbreviato e ordinario. Secondo
il consigliere Cesare Sirignano, che ha curato il capitolo della
relazione sul distretto di Bologna, le misure sono state un duro
colpo all'organizzazione 'ndranghetistica autonoma legata alla
Cosca Grande Aracri di Cutro. "Negli ultimi anni - si legge -
qualcosa è cambiato e continua a mutare, sebbene lentamente,
come l'effetto di una medicina in un corpo gravemente malato e
aggredito da una patologia diffusa".
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