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Circuì vedova pittore, condanna 3 anni

Circuì vedova pittore, condanna 3 anni

Anche per furto delle opere, restituite ai familiari del Maestro

BOLOGNA, 30 novembre 2015, 17:47

Redazione ANSA

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(ANSA) - BOLOGNA, 30 NOV - Tre anni di reclusione e 500 euro di multa per i reati di circonvenzione di incapace e furto. E' la condanna inflitta dal giudice del tribunale di Bologna Gabriella Castore a Roland Turku, albanese di 31 anni, a processo con l'accusa di aver abusato dello stato di infermità dell'anziana moglie di Aldo Borgonzoni, noto pittore bolognese scomparso nel 2004. L'imputato, che era affittuario di un appartamento adiacente a quello della 96enne, Alfonsina Fanti, l'avrebbe convinta nel 2012 a fare donazioni in proprio favore per più di 230mila euro, oltre a 49 quadri. Lo straniero rispondeva anche della ricettazione di 182 opere del Maestro, accusa riqualificata dal giudice in furto aggravato dal danno grave e dal rapporto di ospitalità.

   Le opere furono sequestrate a inizio 2013 dopo che la vedova aveva presentato denuncia nei confronti dell'uomo, che da circa un anno l'assisteva nella residenza di Mongardino (Sasso Marconi). Il giudice ha disposto la restituzione alla donna e al figlio, l'architetto Giambattista Borgonzoni, di tutte le opere pittoriche, dei gioielli, delle pellicce e del resto del materiale sequestrato, con l'eccezione di un computer. Le indagini furono coordinate dal Pm Laura Sola. "C'è la massima soddisfazione per il risultato ottenuto.

    Le opere d'arte del Maestro Borgonzoni torneranno nella piena disponibilità dell'Archivio e del Centro Studi Aldo Borgonzoni. Confidiamo inoltre di recuperare le somme delle quali la signora Fanti è stata spogliata e su cui fa affidamento per la conduzione della sua vita attuale e futura", ha detto l'avvocato Giulia Zanoli, che ha assistito l'architetto Giambattista Borgonzoni come parte civile. Il giudice ha condannato Turku, difeso dall'avv. Alessandro Cristofori, anche al risarcimento del danno, da liquidarsi in sede civile, e al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro.

   L'architetto Borgonzoni, insieme alla madre Alfonsina - assistita dall'avvocato Alessandro Armaroli - in una nota ha poi "espresso il plauso per la sentenza". E ha sottolineato che la decisione del giudice è arrivata in un "momento positivo nel quale sono in atto iniziative di rilettura dell'attività settantennale dell'artista, con la stampa imminente del 'Catalogo generale ragionato (ed. Allemandi&C.) a cura dello storico dell'arte Arturo Carlo Quintavalle e con una borsa di studio di ambito universitario sull'attività italiana ed estera del pittore, a cura di Silvia Evangelisti, direttrice di Artefiera Bologna dal 2004 al 2011". Proprio sabato scorso, ricorda l'architetto, un mosaico del 1976 dal titolo 'Una parola contro la guerra' è stato donato al Comune di Medicina dalla famiglia Borgonzoni.

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