Albergatori emiliano-romagnoli sul piede di guerra contro quelli che hanno definito "meteo terroristi" con un'azione legale, civilistica, che convoca davanti all'organismo di mediazione i siti commerciali meteo più consultati. Soprattutto quelli che arrivano su cellulari e tablet. "Le previsioni 'terroristiche' che annunciano cattivo tempo al mare si traducono in perdite economiche. Un weekend con previsioni 'drammatiche e imprecise' si traduce in un danno stimato in circa 10 milioni", sostengono gli albergatori emiliano-romagnoli, dai lidi ferraresi a Cattolica, con loro anche i bagnini e i ristobar della provincia di Rimini e Federalberghi regionale, che oggi si sono detti pronti ad intraprendere un'azione legale.
"Un'azione per il momento di mediazione con i siti commerciali meteo - ha detto Patrizia Rinaldis, presidente Aia Rimini, oggi in un incontro pubblico al Grand Hotel di Rimini - per vedere insieme come poter risolvere il problema". Nessuno è contro le previsioni meteo - ribadiscono - il nemico delle presenze turistiche in Romagna sono i siti commerciali di previsioni meteo che mirano a totalizzare un numero sempre crescente di contatti per acquisire pubblicità. Proprio nel fine settimana pasquale, 19-21 aprile, a seguito di previsioni sbagliate con cattivo tempo imperante comunicate dai siti commerciali per giorni e giorni, gli albergatori romagnoli si sono trovati a dover fronteggiare una pioggia di disdette. E invece a Pasqua c'è stato il sole". "Un weekend di alta stagione, con previsioni negative, si traduce in una perdita di ricavi per il sistema, ossia 3.170 hotel per 231.000 posti letti, significa 10 milioni di euro di perdite". A questo punto la sfida degli albergatori è: fidatevi di noi, e lanciano la campagna che invita i turisti a chiamare direttamente in albergo per verificare le condizioni meteo. "Fidati della nostra voce - dice il manifesto - chiamaci o consulta i siti meteo istituzionali".
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