Oltre venti tra vasi e orci in
terracotta, databili a partire dal 14esimo secolo, sono stati
trovati al di sotto del pavimento di una stanza del Museo della
Specola a Firenze durante di consolidamento alle volte del
cortile del Palazzo Bini Torrigiani.. "Un' eccezionale
ritrovamento", per l'Università di Firenze, a cui appartiene il
Museo e che spiega come i vasi, recuperati tra il piano di
calpestio e l'estradosso di una volta, "permettevano secondo una
tecnica costruttiva largamente impiegata, l'alleggerimento della
struttura". Il loro posizionamento potrebbe essere riconducibile
agli interventi promossi negli anni Settanta del 18esimo secolo
quando il granduca Pietro Leopoldo di Lorena finanziò ingenti
lavori di ristrutturazione per adibire il palazzo Bini
Torrigiani a Gabinetto di fisica e storia naturale.
I vasi sono di grosse dimensioni, fra cui una conca per
agrumi e numerosi orci, per lo più 'a beccaccia', dal nome dalla
forma del versatoio. Alcuni orci hanno il marchio di tre gigli
fiorentini. Provengono da manifatture imprunetine: su di uno di
è anche apposto il nome della fornace di provenienza. Sono quasi
tutti integri, anche se alcuni hanno cretti e fenditure.
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