Catania si appresta ad ospitare
'Futura', mostra personale del toscano Lorenzo Pacini a cura di
Aurelia Nicolosi. Dal prossimo 2 marzo alla galleria KArt
unconventional place saranno esposte opere dell''operaio della
fabbrica del dissenso' che idea e realizza opere pittoriche,
scultoree e installazioni che ribaltano il sentire comune
dell'immaginario collettivo attraverso accostamenti originali,
dissacranti. Si pensi ai suoi lavori in cui ci sono aerei che
roteano nell'aria per finire distrutti dalle loro stesse bombe;
ancore improbabili, immaginate per garantire approdi sicuri;
campi di calcio dove 'soldatini', pronti alla battaglia,
sostituiscono i giocatori in movimento; greggi di pecore dirette
verso un centro effimero, quasi inesistente.
"I titoli, che accompagnano ciascun lavoro, - spiega la
curatrice, Aurelia Nicolosi - sono essi stessi opere, taglienti
come lame, icastiche come epitaffi scolpiti sulla pietra.
Sembrerebbero 'incantesimi' provenienti da un remoto passato, a
voler utilizzare le riflessioni dello psicoanalista Freud, ma il
loro potere magico scavalca il tempo per predire un futuro ormai
prossimo: sono analisi spietate della società contemporanea -
aggiunge - in cui guerre inutili, finti approdi e false opinioni
scandiscono la quotidiana sopravvivenza. Intervallo, Venti
contrari, Ancora, Akeldamà, e, soprattutto, Futura sono
vocaboli, lemmi, termini, voci, frasi, che viaggiano su un
doppio binario, ironico ed evocativo, per provocare lo
spettatore fino allo straniamento". Tutto sembrerebbe un
piacevole divertimento "artistico", ma in sostanza non lo è. La
sua ricerca artistica vuole essere una denuncia, una
dichiarazione d'intenti, un manifesto del dissenso e una
rivendicazione della verità.
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