Apre alla Fondazione Prada il
prossimo 28 ottobre una retrospettiva dedicata a Domenico Gnoli,
il cui obiettivo - viene anticipato - è esplorarne la pratica e
leggerne l'attività come un discorso unitario e libero da
etichette, documentando connessioni con la scena culturale
internazionale del suo tempo e suggerendo risonanze con la
ricerca visiva contemporanea.
La mostra, concepita da Germano Celant, riunisce più di 100
opere realizzate dall'artista dal 1949 al 1969 accompagnate da
altrettanti disegni. Una sezione cronologica e documentaria con
materiali storici, fotografie e altre testimonianze contribuisce
a ricostruire il percorso biografico e artistico di Gnoli (Roma,
1933 - New York, 1970), a più di cinquant'anni dalla sua
scomparsa. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con
gli archivi dell'artista a Roma e Maiorca, mentre l'allestimento
progettato dallo studio 2x4 di New York per i due piani del
Podium evoca la disposizione e le caratteristiche di ambienti
museali novecenteschi tracciando prospettive lineari che
dividono lo spazio espositivo in una sequenza di nuclei
monografici.
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