(di Patrizio Nissirio)
(ANSAmed) - ROMA, 15 MAG - Basta lasciare il Grande Raccordo
Anulare di Roma, e il Lazio è subito campagna; tuttavia; se poi
ci si spinge verso Rieti, la Natura sommerge il viaggiatore,
accogliendolo nel verdissimo centro geografico d'Italia (che si
trova per l'esattezza nel cuore del capoluogo). Per far scoprire
questo tesoro poco conosciuto, sede ideale di un turismo lento,
è nata 'Anima reatina', un progetto di promozione territoriale
concepito da Diego Di Paolo, esperto di turismo di livello
internazionale, e che mette insieme 40 comuni della provincia e
circa 150 imprenditori e associazioni private. Il progetto copre
le valli del Turano, dell'Olio, del Velino, del Salto e la Valle
Santa Reatina.
Il manto verde - la zona è una delle più ricche d'acqua
dell'intera Europa - che ricopre il reatino è punteggiato da
borghi di straordinaria bellezza, fuori dal caos e dal turismo
di massa. Per esempio il minuscolo Labro (pare che gli abitanti
effettivi siano non più di 50), dal quale si vede l'umbro lago
di Piediluco, eretto nel 956 dalla famiglia Nobili Vitelleschi,
le cui discendenti vivono ancora nella rocca: Giacinta e
Francesca accolgono i visitatori nella splendida, storica
residenza, tra cimeli che si perdono nei secoli e un archivio
privato di documenti dal valore inestimabile. Le storie che si
ascoltano aprono uno spaccato sulla Storia, passata tra queste
mura. Nascosto tra le cordonate, un ristorante d'eccellenza:
Radici, che offre una cucina locale rivisitata, a cura dello
chef d'esperienza internazionale Marco Mattetti.
Come Labro, anche Leonessa è bandiera arancione del Touring
Club Italiano. Fondata da Carlo I D'Angiò nel 1278: non a caso
il simbolo della città (ha il titolo di città) è l'imponente
Torre Angioina. Ha una bella chiesa, la cui costruzione è
iniziata nel XIII secolo, San Pietro, la cui facciata è coperta
da pietra 'mortadella', così detta per i colori rosa e bianco. E
proprio da Leonessa partirà il nuovo cammino di San Giuseppe da
Leonessa, di circa 164 km. È un percorso circolare: parte e
torna a Leonessa (la prima tappa arriva a Borbona e a seguire
Capitignano che è già in Abruzzo).
La Storia la fa da padrona anche a Antrodoco, sulla Via
Salaria, dove si svolse la prima battaglia risorgimentale
italiana del 1821. Da vedere la chiesa Santa Maria Extra Moenia,
edificio romanico con il vicino Battistero, un unicum nella zona
per la pianta esagonale. Ma c'è anche il presente: sulle mura di
diversi edifici di Antrodoco ci sono tante opere di street art.
Da scoprire anche Contigliano, piccolo borgo a soli 7 km da
Rieti, nella Valle Santa reatina, solcato dal Cammino di
Francesco. Da vedere La Collegiata, ovvero la chiesa di San
Michele Arcangelo. E a proposito di cammini, il reatino vanta la
più alta concentrazione del centro Italia di Cammini le cui
origini risalgono a tempi remoti, come il cammino di Francesco,
con i quattro Santuari di Poggio Bustone, La Foresta, Fonte
Colombo e Greccio di cui nel 2023 si sono festeggiati gli 800
anni dal primo Presepe vivente di San Francesco. In totale
quattro santuari abbarbicati sui costoni rocciosi delle montagne
che circondano la valle, disposti in modo da formare un'enorme
croce, da cui l'appellativo di Valle Santa. Tra gli altri
Cammini, quello di San Benedetto, quello dei Briganti, il
sentiero europeo E1, passando per il Cammino di San Pietro
Eremita e quello delle Terre Mutate.
(www.animareatina.it/itinerari/ per saperne di più).
Per chi cerca luoghi di forte spiritualità, tappa imperdibile
è il santuario di Fonte Colombo: San Francesco lo scelse, nel
settembre nel 1223, per dedicarsi al digiuno e alla preghiera,
insieme a Frate Leone e Bonizio da Bologna. Dopo avervi dimorato
per 40 giorni dettò la Regola dei Frati Minori (detta "regola
bollata"), che fu approvata da Papa Onorio III, il 29 novembre
1223.
La zona è anche ricca di tradizioni popolari, come quella
dei bravissimi Poeti del canto a braccio in ottava rima che, con
quest'arte che nasce a Bacugno, girano l'Italia e l'Europa.
Il reatino è però anche terra di eccellenze alimentari,
dall'olio della Sabina, ai vini, fino a prodotti unici come la
castagna rossa del Cicolano, il marrone antrodocano o la patata
di Leonessa (in attesa di Igp). Per gustare i sapori di questa
terra, ci sono luoghi d'eccellenza come il ristorante con doppia
stella Michelin a Rivodutri 'La trota', a due passi dalle
sorgenti di Santa Susanna, dove il pesce d'acqua dolce domina
piatti straordinari e unici. A Rieti città, la cucina più
schietta si può assaggiare da 'Duda epicuroteca' o da 'Le tre
porte'. Ma il reatino produce anche birre straordinarie, come
quelle del Birrificio Alta Quota di Cittareale, il primo con la
definizione 'agricolo' del Lazio: il 99.4% dei prodotti usati
sono locali. E qui, com'è noto, nasce l'amatriciana e Amatrice,
rasa al suolo dal terremoto, lotta per rinascere.
Infine, lo sport, per niente lento e a livello mondiale:
sul lago del Salto, c'è il centro Wakeboard CNVS Wave, sede dei
campionati mondiali di wakeboard del 2022 (se li aggiudicò
battendo Sydney e Abu Dhabi). Qui ha trionfato la campionessa
mondiale Junior Giulia Castelli. (ANSAmed).
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