Tinin Mantegazza, 88 anni, è
un'instancabile mente creativa che ha saputo spaziare con
capacità e disinvoltura dal giornalismo alla regia, dalla tv
all'animazione culturale, all'organizzazione teatrale. Alla sua
carriera artistica, e alle invenzioni con cui ha segnato la
cultura italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, il Comune di
Bagnacavallo (Ravenna) dedica una mostra in collaborazione con
la Fondazione Tito Balestra onlus e Accademia Perduta/Romagna
Teatri: 'Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo
irriverente', dal 27 aprile al 7 luglio al Museo Civico delle
Cappuccine.
È la prima grande rassegna antologica dedicata all'artista
ligure da un museo pubblico e ripercorrerà le principali tappe
del suo percorso, offrendo oltre 250 disegni originali, dipinti,
pupazzi, fotografie, filmati e documenti. Non mancheranno
testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica,
del suo ruolo di animatore dei primi anni del cabaret milanese e
delle sue realizzazioni più note al grande pubblico. Tra queste
il celebre 'sig.Toto' delle schede di approfondimento di Enzo
Biagi o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per
bambini 'L'albero azzurro'.
La mostra, con ingresso gratuito, non si limita a guardare al
passato, ma si sforza di stare al passo con i suoi più recenti
lavori di disegnatore e scrittore, che licenzia incessantemente
dalla sua casa-studio con vista sul porto di Cesenatico. Proprio
qui, al Museo della Marineria, Mantegazza è stato festeggiato
nel febbraio scorso per il suo compleanno e ha presentato il suo
ultimo libro di racconti, 'Restituiamo Roma al Vaticano (con
tante scuse)', della Corsiero Editore.
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