"I contrassegni utilizzati per i vini
Docg o Doc sono carte valori in quanto devono garantire
sicurezza, anticontraffazione e, allo stesso tempo, consentire
la tracciabilità del prodotto". Lo ha sottolineato
l'amministratore delegato dell'Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato, Paolo Aielli, ascoltato oggi dalla Commissione
Agricoltura al Senato in merito alle novità introdotte dal testo
unico del vino. Un articolo del testo, approvato con voto
unanime alla Camera, prevede infatti che i contrassegni possano
essere prodotti, in futuro, anche da tipografie autorizzate.
"I contrassegni prodotti dal Poligrafico - ha riferito Aielli al
termine dell'audizione - non sono prodotti tipografici
qualsiasi. Essi assolvono a una triplice funzione: sono
strumenti di garanzia per produttori e consumatori;
rappresentano un elemento di autenticazione del prodotto su cui
viene apposto il sigillo di Stato; assicurano un'idonea
protezione dalle contraffazioni e dalle falsificazioni
attraverso elementi di sicurezza fisica e digitale". Tenuto
conto che una modifica al testo comporterebbe una nuova spola
tra Senato e Camera, l'amministratore delegato di Ipzs ha
chiesto che le novità introdotte a proposito delle tipografie
autorizzate siano "coerenti con la legge sulle carte valori". E,
dunque, che sia "assicurata una regia pubblica mantenendo in
capo all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato il compito di
selezionare, con procedura ad evidenza pubblica, altri soggetti
con i requisiti necessari per realizzare i contrassegni". Una
strada, questa, che può essere intrapresa senza modificare il
Testo unico ma, su ispirazione di un ordine del giorno,
definendo un regolamento attuativo che sia coerente con la legge
sulle carte valori.
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