Le bollicine nei primi tre mesi dell'anno, secondo i dati Istat elaborati da Ismea, partner dell'Osservatorio, confermano l'appeal di sempre per un valore di 230 milioni di euro (+21%) e 678 mila ettolitri (+26%). Il Prosecco guida questa domanda con un incremento del 31% a valore (174 milioni di euro) e del 33% a volume (461 mila ettolitri). Buoni risultati si registrano anche sui vini fermi Dop testimoniando come il successo degli spumanti italiani stia contagiando anche altri prodotti vinicoli che continuano la crescita seppur a ritmi più sostenuti. "Anche se siamo solo al principio dell'anno, questi dati parlano chiaro - continua Antonio Rallo. - È evidente che la qualità italiana sui mercati stranieri venga recepita in modo netto e che i nostri prodotti siano riconosciuti come ambasciatori del miglior made in Italy. Il calo ormai strutturale dell'export dei vini comuni e sfusi in favore dei prodotti di qualità, sollecita uno sforzo ulteriore che dobbiamo fare come Sistema Paese per conquistare nuove quote di mercato per i nostri vini a Denominazione di Origine (DO). Il 2016 dovrà essere l'anno in cui si ricomincerà a vedere incrementi sui volumi dei vini a DO". E la progressione dell'export, conclude il presidente Rallo, "incide positivamente anche sulle quotazioni dei vini nel mercato interno, segno che la catena del valore del vino sta portando risultati positivi su tutti gli anelli della filiera".
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