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Vino: Nomisma, Italia sfrutta poco crescita domanda Cina

Vino: Nomisma, Italia sfrutta poco crescita domanda Cina

'Nel primo bimestre 2016, +59% di import in valore in euro'

BOLOGNA, 11 aprile 2016, 13:34

Redazione ANSA

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Nei primi due mesi dell'anno, sul fronte dell'importazione di vino da parte della Cina, "l'onda lunga della crescita" del Paese asiatico "continua imperterrita, segnando un +59% di import in valore in euro". E' quanto sostiene in una nota Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, che però avverte che l'Italia sta approfittando poco di questa crescita.

"Nell'orizzonte della tumultuosa crescita cinese - spiega Pantini - l'Italia sta giocando un ruolo marginale da Cenerentola, e i margini per crescere sono elevati". Commentando la situazione in occasione dell'incontro tra il premier italiano, Matteo Renzi, e Jack Ma, fondatore di Alibaba Group, l'esponente di Nomisma sottolinea come "la Cina corre e noi rincorriamo, ecco perché è utile l'incontro odierno con Alibaba Group".

"Nel 2015 la crescita del vino in Cina è stata tumultuosa - aggiunge Pantini -: il Dragone lo scorso anno è diventato il quarto mercato mondiale per importazione di vini, surclassando il Canada. La Francia - puntualizza Pantini - resta padrone incontrastato tra i vini importati in Cina (+44%), e sempre nel 2015, crescono in particolare Australia (+22%) e Sud Africa (+2%)".

Guardando al 2016, "nel primo bimestre, secondo i dati Wine Monitor Nomisma, l'onda lunga della crescita cinese continua imperterrita, segnando un +59% di import in valore in euro. Tra i principali paesi da dove la Cina continua ad importare di più spicca l'Australia (+108%), mentre l'Italia conferma il ritmo del 2015 (+15%)".

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