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Consorzi vino Toscana insieme in Avito, nasce associazione

Consorzi vino Toscana insieme in Avito, nasce associazione

Superati campanilismi per essere più forti, promozione condivisa

15 febbraio 2016, 15:59

Redazione ANSA

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FIRENZE - Un'associazione per riunire, per la prima volta in maniera ufficiale, tutti i consorzi vinicoli della Toscana, con l'obiettivo di promuovere, fare lobby, e sostenere in maniera unitaria il vino toscano, andando oltre ai vecchi campanilismi.

La nuova realtà si chiamerà Avito e dovrebbe vedere la luce nei primi giorni di marzo. A renderlo noto il direttore del consorzio del Chianti classico Giuseppe Liberatore, a margine di 'Chianti classico collection', l'anteprima delle nuove annate e produzioni che andranno in commercio. "E' un'associazione dei consorzi - ha spiegato Liberatore - che nasce, e fa tesoro, dall'esperienza sul Pit rispetto al quale i consorzi del vino toscano sono stati tutti uniti e compatti ed hanno così ottenuto la modifica della legge rispetto alla sua versione iniziale.

Abbiamo perciò ritenuto opportuno metterci insieme attraverso un'associazione vera e propria e non più attraverso un momento di incontro causale". Secondo il direttore del Gallo nero "non ci sarà un capofila unico ma ogni anno ci saranno, a giro, un coordinatore e un presidente. Dentro ci sono tutti i consorzi toscani e parleremo delle problematiche comuni che riguardano tutti i territori. Ultimamente abbiamo discusso del problema degli ungulati e ci saranno argomenti legati al mondo del vino e anche a livello istituzionale e politico". Soddisfatto anche il presidente del consorziO Chianti Giovanni Busi: "Siamo in attesa di partire con la fase attuativa per un'operazione storica che sicuramente rappresenterà una grande opportunità per tutto il settore del vino toscano - sottolinea -. Lo consideriamo un primo step con l'obiettivo di attuare una politica di promozione condivisa in grado di rilanciare concretamente un prodotto che all'estero rischia di essere penalizzato a causa di una frammentazione interna che sicuramente non ci aiuta". Da Busi l'auspicio che "quello che fino a poco tempo fa appariva come qualcosa di irrealizzabile, sia il primo passo per far aumentare in modo sensibile il lavoro di tutte le nostre aziende".

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