Le superfici di prati stabili si stanno riducendo a ritmi vertiginosi: sulle Alpi italiane, circa 800 mila ettari sono stati abbandonati dal 1960 a oggi. Nell'Unione europea, è scomparso il 16% del totale: dal 1969 sono andati perduti all'incirca centodiecimila chilometri quadrati di prati stabili, una superficie pari all'intera Bulgaria.
Oltre alle ripercussioni positive sulla salute degli animali e sulle proprietà organolettiche dei prodotti alimentari - hanno spiegato la direttrice generale di Slow Food Italia, Serena Milano, e Francesco Sottile, docente di Coltivazioni arboree e biodiversità all'università di Palermo - i prati stabili sono uno strumento di lotta al cambiamento climatico: sono infatti in grado di catturare e immagazzinare il carbonio.
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