Un'annata soddisfacente per
quantità (+ 15%) e per qualità, con la Sardegna che punta all'
"ottimo". Sono le previsioni della vendemmia 2022 di
Assoenologi, Ismea e Uiv.
In Sardegna l'annata 2022 è stata caratterizzata da un primo
semestre con ridotto numero di precipitazioni, gennaio e
febbraio molto deficitari, marzo e aprile nella media e,
fortunatamente, con assenza di gelate. Qualche pioggia nella
prima metà di maggio, poi, dalla seconda metà di maggio fino
alla seconda decade di agosto assenza di precipitazioni e
temperature sopra la norma. Nella seconda metà del mese ancora
temperature molto alte e qualche sporadica precipitazione a
carattere temporalesco con grandinate che hanno creato lievi
danni sulle uve nel sud dell'isola (Cagliaritano) e in Gallura.
Fortunatamente, nonostante l'estate siccitosa, le piante hanno
beneficiato delle forti riserve idriche accumulate durante
l'autunno scorso e fino al mese di luglio non hanno mostrato
grandi sofferenze. Lo stato fitosanitario è da considerarsi
sicuramente positivo grazie anche alle alte temperature che da
metà maggio in poi hanno bloccato i primi focolai di peronospera
e qualche caso sporadico di oidio.
Tutte le uve - secondo l'indagine di Assoenologi, Ismea e Uiv -
mostrano un'ottima qualità, sia le varietà a bacca bianca
precoci come il moscato e le varietà internazionali come lo
Chardonnay e il Sauvignon, sia varietà tradizionali come il
Nasco, la malvasia il Nuragus il Torbato. Il Vermentino si
mostra in un uno stato di grazia sia in termini di qualità che
di quantità spostando la bilancia della quantità prodotta
nell'intera isola. In linea generale, e in particolar modo nei
vigneti irrigui, tutte le uve sono perfettamente sane, con buon
equilibrio acidi -zuccheri e buona intensità aromatica,
decisamente superiore allo scorso anno. Per quanto riguarda le
uve a bacca rossa si conferma l'ottimo stato sanitario e l'alta
qualità delle uve sia per i vitigni tradizionali più diffusi
come il Cannonau, il Carignano ed il Monica, sia per i
cosiddetti vitigni minori come il Cagnulari e il Nieddera.
Con una previsione di 515 migliaia di ettolitri di mosto e vino,
la produzione in Sardegna indicativamente dovrebbe riallinearsi
con un'annata media, con un aumento rispetto allo scorso anno
dovuto principalmente alla mancata perdita del vermentino.
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