"Nessuno stop alla coltivazione di
grano e mais nel 2024, no alla strumentalizzazione degli
agricoltori". Così, in una nota, Ettore Bellelli e Salvatore
Loffreda, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti
Campania, che hanno rivolto ai produttori della regione un
appello a non essere impreparati rispetto alle normative in
vigore in materia, sulla scia della linea di indirizzo
nazionale. "Si tratta di una notizia importante per la Campania
che - dicono Bellelli e Loffreda - proprio di recente ha visto
un aumento delle aree coltivabili e della produzione in virtù
della necessaria sovranità alimentare e di quella autonomia che
i recenti scenari geopolitici internazionali e i conflitti hanno
ancor più reso indispensabile".
"Siamo contenti che al livello nazionale il presidente Ettore
Prandini e il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, abbiano
voluto indirizzare agli agricoltori una missiva per chiarire i
delicati aspetti della questione e ci faremo promotori, verso
tutti i nostri associati, di una comunicazione chiara per
evitare pericolose fake news come lo stop alla coltivazione.
Come hanno ribadito Prandini e Gesmundo la rotazione è stata
inserita nelle misure di conservazione della fertilità del suolo
- aggiungono Bellelli e Loffreda - e si ottiene un premio per
attuarla ma ciò non significa assolutamente un fermo della
coltivazione. Coldiretti, a livello nazionale, è riuscita a fare
inserire colture di rotazione che poi consentono all'agricoltore
di produrre. Per di più - concludono il presidente ed il
direttore di Coldiretti Campania - l'obbligo può essere quasi
completamente risolto con diverse soluzioni colturali, a partire
dalla semina di una coltura secondaria ammessa alla rotazione.
Inoltre, il primo controllo verrà fatto nel 2025 sul 2024.
Quindi, tranne alcune eccezioni, il prossimo anno si potrà
riseminare sulla stessa superficie la medesima coltura del
2023".
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