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Reggia di Caserta: torna a vivere "OroRe", il vino di Ferdinando

Reggia di Caserta: torna a vivere "OroRe", il vino di Ferdinando

Dopo 100 anni rivitalizzata la vigna reale, ora il Pallagrello nero

CASERTA, 30 novembre 2023, 11:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Era il vino del Re di Napoli e delle Due Sicilie e il più amato dai sovrani di tutta Europa, voluto da Re Ferdinando: dopo oltre un secolo, "OroRe Nero", presentato e degustato per la prima volta alla Reggia di Caserta, torna a vivere come in una favola. A farlo rinascere la Cantina "Tenuta Fontana", che ha rivitalizzato la Vigna del Re della Reggia di Caserta, con la prima vendemmia effettuata nel 2021. Il primo nettare versato nei calici nel settembre di due anni fa fu il paglierino "OroRe Pallagrello Bianco Igt". Ora è pronto "OroRe Nero", il pallagrello nero igt, affinato in orci di creta, atteso da tanti appassionati ed esperti.
    "OroRe nero è il risultato tangibile di un grande lavoro di squadra del quale ringrazio Tenuta Fontana - ha spiegato Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta - un lavoro improntato alla valorizzazione dell'identità del Complesso vanvitelliano.
    La vocazione produttiva della corte borbonica trovava espressione anche nella vitivinicoltura. Nel progetto di Re Carlo e del suo architetto Luigi Vanvitelli - ha proseguito la Maffei - la Reggia doveva essere residenza reale, ma anche fucina di produttività e delle eccellenze del territorio. Oggi la Reggia di Caserta è un Museo contemporaneo e internazionale, vivo e attivo, al servizio della società e del suo sviluppo.
    OroRe è un'occasione per la Reggia per far conoscere la sua storia, le sue origini e le sue molteplici vocazioni anche nel settore enologico. Per il pubblico, gli addetti ai lavori e il mercato per scoprire un prodotto unico al mondo, degno della tavola di un re". "Eravamo consci della delicatezza del ruolo che svolgevamo - spiegano Mariapina e Antonio Fontana, proprietari della Cantina, con sede a Pietrelcina, il paesino di San Pio - e lo abbiamo portato avanti con la maggior cura possibile e coordinandoci continuamente con la Reggia di Caserta e tutti gli studiosi che potevano darci indicazioni utili. Il risultato pensiamo sia un capolavoro dell'agricoltura e della vinificazione, però spetterà al pubblico deciderlo".
   

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