Per il Re dei formaggi, il Parmigiano
Reggiano, si prospetta pesante il conto del verdetto odierno del
Wto che ha stabilito che gli Usa potranno imporre dazi ai Paesi
europei per 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli
aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus. "Gli
Usa - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela del
Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli - sono il nostro secondo
mercato estero, dopo la Francia. Attualmente vendiamo negli
States un totale di 10 milioni di chilogrammi di Parmigiano. E
il prezzo medio si attesta a 40 dollari al kg. Se con
l'introduzione di tariffe rincarate il prezzo salirà a 60 euro
al Kg, stimiamo perdite del 90% del giro d'affari negli Stati
Uniti. Il che significa dover trovare nuovi spazi di mercato per
9 milioni di Kg. Il tutto chiedendosi: che c'entriamo noi con
gli aiuti giudicati illegali a Airbus? Una diatriba che ora
viene fatta pagare a un Paese terzo.".
''Il sistema Parmigiano Reggiano da' lavoro - ricorda ancora
il presidente del Consorzio Bertinelli - a 50mila persone ed è
uno dei motori di segno positivo dell'economia italiana".
Inoltre, sottolinea ancora, "per la produzione di forme di
Parmigiano Reggiano e di Grana Padano viene trasformato il 40%
dell'intera produzione di latte italiano". Secondo i due
Consorzi 400.000 forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano,
senza più sbocco in America, peserebbero tremendamente sugli
altri mercati, a cominciare da quello italiano''. Intanto,
conclude Bertinelli, ''si guarda con preoccupazione alla
commissione statunitense Dsd che tra una decina di giorni
dovrebbe esprimersi su come rastrellare questi 7,5 miliardi che
gli Usa potranno imporre dazi agli europei''. Ma a tremare sono
i produttori di prodotti simbolo della tavola italiana le cui
esportazioni negli Usa valgono 4,2 miliardi euro.
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