Il paniere food italiano annovera 293
prodotto tutelati tra denominazione e indicazioni geografiche e
l'Aicig, Associazione italiana Consorzi indicazioni geografiche,
racchiude in sé circa un terzo del valore economico totale della
produzione europea attribuita alle Indicazioni geografiche
agroalimentari. "Questi 300 prodotti hanno una valenza culturale
e non solo economica, ma i consorzi sono meno della metà, mentre
in Francia è obbligatorio il Consorzio di gestione ed è
obbligatoria l'adesione. Serve accorpare le azioni di
salvaguardia e protezione delle Dop e Igp, e armonizzare la
normativa. Dopo il Testo Unico del Vino, servirebbe un Testo
Unico dell'Agroalimentare". Lo ha detto il segretario
dell'Aicig, Leo Bertozzi, a margine della presentazione delle
attività 2017 dell'Associazione che riunisce 65 Consorzi di
tutela.
In Italia, ha osservato Bertozzi, "l'anello debole è ancora il
riconoscimento in forma di aggregazione dei Consorzi. Dalle
Istituzioni ci aspettiamo un maggiore coordinamento e avere un
Testo Unico che preveda le rispettive competenze. In vista della
prossima legislatura chiediamo un Ministero dell'agroalimentare
che in modo globale affronti i nodi della semplificazione e del
coordinamento. Il comparto non è più legato solo all'agricoltura
- ha concluso il segretario Aicig Bertozzi - ma anche alla
produzione, trasformazione e commercializzazione. Serve un
ministero a tutto tondo".
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