2.Considerare il gusto. Un olio è buono se non presenta all'assaggio sentori negativi. Dal carciofo alla mela, tutte le sfumature delle note vegetali sono assolutamente positive. 3.Analizzare il profumo, che deve ricordare quello del frutto dell'oliva sana e colta al giusto grado di maturazione.
4.L' extra-vergine economico per le fritture è comunque preferibile rispetto all'uso dell'olio di semi. Inoltre, anche l'olio d'oliva, spesso non preso in considerazione, è un buon olio per friggere. 5.L'espressione "spremitura a freddo", con la quale si intende la lavorazione entro una temperatura di 27°, non è sinonimo assoluto di qualità, anche se in sé si tratta di una procedura di spremitura superiore. 6.Sono numerosi i consorzi che emettono etichette DOP o IGP. E' bene sempre controllare la presenza della certificazione sull'etichetta. Non è sicuramente una garanzia al 100% della qualità del prodotto, ma è lo strumento migliore per valutare e per legge, oggi, è obbligatorio indicare in etichetta le origini degli oli che sono stati utilizzati.
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