Gli oli di oliva non sono tutti uguali e il mercato deve tenerne conto. "La scelta dei produttori, come in questo avvio di campagna 20/21, di anticipare la raccolta in base alle specifiche condizioni pedoclimatiche - spiega il presidente - vuol dire anteporre la qualità del prodotto alla sua quantità e prediligere dunque la redditività per ettaro alla resa per quintale" Per questo Unaprol si batte da tempo per una revisione della classificazione che preveda maglie più strette e garantisca la definizione di 'extra vergine' solo a quelli davvero di qualità. "Non possiamo competere su un mercato distorto", conclude Granieri, nel ricordare che insieme a Coldiretti e Fondazione Evoo School hanno lanciato un progetto di diffusione e promozione della cultura dell'olio presso consumatori, tecnici e imprese, convinti che la giusta percezione della qualità del prodotto possa trasformarsi in mercato.
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