Nel dettaglio, secondo la fotografia fornita dai mugnai italiani, la produzione di frumento tenero registra, nel 2018, una forte contrazione dei volumi produttivi nell'Europa del Nord e nell'Europa centrale, a seguito delle condizioni climatiche sfavorevoli verificatesi negli ultimi mesi. E il raccolto nazionale, anche esso in riduzione, presenta inoltre alcune criticità, riconducibili a problemi di natura sanitaria che hanno investito alcune aree produttive in particolare nel Nord Ovest e nel Centro Italia.
"Tali problemi - sottolinea Giorgio Agugiaro, Presidente della sezione Molini a frumento tenero di Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d'Italia - contribuiscono ad accentuare il deficit quantitativo, peraltro di natura strutturale, del raccolto nazionale rispetto alle esigenze dell'Industria molitoria. Stiamo assistendo, per via della riduzione dei raccolti comunitari e internazionali, ad un incremento delle quotazioni del frumento tenero - mette in evidenza Agugiaro -, che hanno raggiunto, sui mercati a termine, il livello più elevato degli ultimi cinque anni. Questi fenomeni acuiscono le difficoltà dell'Industria nel programmare correttamente l'acquisto della materia prima frumento e la vendita del prodotto trasformato farina, determinando in tal modo forti squilibri in tutta la filiera".
Nel 2017, l'Industria molitoria italiana a frumento tenero ha prodotto circa 4 milioni di tonnellate di farine di frumento tenero, destinate essenzialmente alla panificazione (2.500.000 tonnellate), all'Industria dolciaria (700.000 tonnellate) e alla produzione di pizza (375.000 tonnellate).
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