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Nelle Madonie si coltiva la manna, 1.500 kg nel 2017

Nelle Madonie si coltiva la manna, 1.500 kg nel 2017

Con tecniche tramandate di generazione in generazione

PALERMO, 06 luglio 2018, 16:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La manna non piove solo dal cielo.

Ha una sua origine anche tutta terrena. In uno spicchio di terra siciliana la si produce da secoli con tecniche tramandate di generazione in generazione. Questo dolcificante naturale, che rimanda a episodi biblici e che nell'immaginario collettivo è un dono divino, si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino (del genere Fraxinus L) coltivata solo in ristrette superfici del comprensorio del Parco delle Madonie, incontaminato polmone verde a circa 90 chilometri da Palermo. Un vero e proprio unicum a livello mondiale.

Nel dicembre del 2015 è nato il Consorzio Manna Madonita che è una società cooperativa consortile sociale che accorpa quattro cooperative di produttori di manna (La 50, Oasi, Nuova Alba e Il Girasole) con l'obiettivo di rilanciare la produzione di questa antica risorsa del contesto agrario della zona. "Di rilancio occorre parlare - afferma Vincenzo Barreca, presidente del consorzio - In Sicilia la manna viene prodotta fin dalla seconda metà del 1500 e per secoli ha rappresentato un'importante voce economica per il contesto agricolo. A partire dal secondo dopoguerra, però, la coltivazione di frassini da manna ha subito un rapido declino, rimanendo relegata principalmente nelle superfici di Castelbuono e Pollina, due comuni del comprensorio madonita. I nostri sforzi sono tutti mirati a ridare vitalità alla produzione e a mantenere viva la coltura, ma anche la cultura, di questa antica risorsa". A due anni dall'inizio dell'operatività, i numeri sono incoraggianti. Il consorzio conta oggi una base produttiva di circa 60 ettari e in termini di produttività sono oltre 1.500 i chili di manna prodotti complessivamente dal consorzio nel biennio 2016-2017. E ora si attende il raccolto 2018.

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