"Sarebbe una follia - lamenta Granieri - che va esattamente nella direzione opposta rispetto allo sviluppo della qualità nel settore olivicolo. Si tratta infatti di uno strumento unico, su cui l'Italia ha investito per prima - sottolinea ancora - intuendone importanza e potenzialità, che rappresenta un pilastro imprescindibile nel processo di tutela di produttori e consumatori. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile e avrebbe conseguenze disastrose per la nostra olivicoltura. Per questo è necessaria una mobilitazione che veda scendere il campo la politica al fianco del mondo associativo per una battaglia che non ci possiamo permettere di perdere. Non solo. In un'ottica di valorizzazione della distintività e della qualità auspichiamo con decisione anche l'estensione del sistema Sian, cioè il registro telematico, a livello europeo".
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