"Una risposta anche alle domande dei cittadini come dimostra - sottolinea la Coldiretti - il prepotente ritorno dei grani nazionali antichi come il Senatore Cappelli e la decisa svolta nazionalista della pasta con la nascita e la rapida proliferazione di marchi e linee che garantiscono l'origine italiana al 100% del grano impiegato. Una scelta anche a tutela della salute perchè in Italia è vietato l'utilizzo del glifosato sul grano in preraccolta". "Con l'etichetta - prosegue Coldiretti - arriva un giusto riconoscimento del lavoro di oltre trecentomila aziende agricole italiane che lo coltivano. L'Italia è il principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla pasta con 4,3 milioni di tonnellate su una superficie coltivata pari a circa 1,3 milioni di ettari che si concentra nell'Italia meridionale, soprattutto in Puglia e Sicilia che da sole rappresentano circa il 40% della produzione nazionale. Gli italiani sono i maggiori consumatori mondiali di pasta con una media di 23,5 chili all'anno pro-capite ma l'Italia si conferma leader anche nella produzione industriale, con 3,2 milioni di tonnellate, davanti a Usa, Turchia e Brasile".
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