Rispetto al generale andamento negativo, tra le principali varietà di risone ha fatto eccezione il Carnaroli, i cui valori a giugno hanno fatto segnare una crescita del +7,4% rispetto a marzo e del +28,3% rispetto all'avvio di campagna a settembre 2015. Nonostante le variazioni di segno positivo osservate nel trimestre, su base annua i prezzi hanno mostrato ancora un divario negativo (-14,2% a giugno). Per i risoni Indica, la dinamica negativa dei prezzi della varietà Thaibonnet, già osservata in avvio di 2016, è ulteriormente proseguita nel secondo trimestre dell'anno, con l'unica eccezione dei rialzi avvenuti nelle ultime rilevazioni di giugno. Conseguentemente le quotazioni si sono mantenute più basse rispetto al 2015 (-12,7% a giugno). Tra le altre varietà, sono proseguiti invece i ribassi per i risoni del gruppo Medio, con i prezzi del Lido che ad inizio giugno hanno toccato di fatto i minimi pluriennali.
Ribassi nel secondo trimestre anche per i risoni del gruppo Tondo, con l'unica eccezione del Selenio che ha chiuso la campagna evidenziando dei rialzi sia ad aprile (+3,9% su base mensile) che a maggio (+3,2%). Sul fronte del commercio con l'estero, i dati relativi ai primi quattro mesi del 2016 hanno mostrato ancora una crescita dell'import italiano di riso semilavorato e lavorato, cresciuto rispetto allo scorso anno del 16,3% in volume e del 3,2% in termini monetari. Un risultato su cui ha pesato la crescita degli arrivi dalla Cambogia (+89,7% su base annua), divenuto primo paese fornitore dell'Italia. Un primato, quello della Cambogia, avvenuto a scapito della Thailandia, le cui spedizioni verso l'Italia sono comunque cresciute (+33,8%) nei primi quattro mesi del 2016, e dell'India, da cui, al contrario, è giunto un quantitativo inferiore di riso lavorato (-5%).
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