- ROMA - "Un risultato storico per allevatori e consumatori che nella metà dei casi sono disposti a pagare il vero Made in Italy alimentare fino al 20% in più". E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare il via libera all'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e derivati annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte a Milano in vista del Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo.
"Ma c'è addirittura un 12% - osserva Moncalvo - che è pronto a spendere ancora di più pur di avere la garanzia dell'origine nazionale". "Un risultato che risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che, secondo la consultazione pubblica online del Ministero dell'agricoltura, in più di 9 casi su 10 - sottolinea Moncalvo - considerano molto importante che l'etichetta riporti il Paese d'origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione". "Un risultato che - continua Moncalvo - arriva a undici anni esatti dall'introduzione dell'obbligo di indicare l'origine per il latte fresco fortemente voluto dalla Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta degli italiani. Con l'etichettatura di origine si dice finalmente basta all'inganno del falso Made in Italy. Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero".
1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia "possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che - osserva Coldiretti - è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d'Europa".
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