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Cdm: ok a ddl su caporalato e lavoro nero nei campi

Cdm: ok a ddl su caporalato e lavoro nero nei campi

Cè anche inasprimento strumenti penali

ROMA, 13 novembre 2015, 19:47

Graziella Marino

ANSACheck

Lavoro nero nei campi © ANSA/EPA

Lavoro nero nei campi © ANSA/EPA
Lavoro nero nei campi © ANSA/EPA

 Arresto in flagranza di reato, confisca dei beni e risarcimento delle vittime. Sono i tre strumenti principali per la lotta al caporalato inseriti nel ddl organico di contrasto al caporalato e al lavoro nero approvato oggi al Consiglio dei ministri. Una piaga quella del lavoro nero nei campi che in Italia genera un terzo del pil agricolo e interessa 400 mila lavoratori, spesso con connotazione di ricatto sessuale per le donne. Contro il caporalato, fenomeno che riguarda soprattutto lo sfruttamento dei lavoratori extracomunitari stagionali utilizzati per la raccolta degli agrumi e dei pomodori, il disegno di legge varato da Palazzo Chigi introduce strumenti operativi tanto dal lato amministrativo quanto dal lato penale. Tra le principali novità viene rafforzata la operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità creata con la Legge Competitività e attiva dal primo settembre scorso. Inoltre, con la nuova legge le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l'accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. Per la prima volta si decide anche di estendere le finalità del Fondo previsto nella legge 228 del 2003 in tema di vittime della tratta anche alle vittime del delitto di caporalato. Infine, è previsto l'inasprimento degli strumenti penali. "Siamo sulla strada giusta e concreta - osserva il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - per combattere un fenomeno che ha radici antiche, ma che vogliamo sconfiggere con la massima determinazione possibile. Lo abbiamo dimostrato in questi mesi con azioni coordinate messe in campo con i ministri Poletti e Orlando. Abbiamo rafforzato e reso più efficaci i controlli con un incremento di oltre il 20% rispetto all'anno precedente''. Martina auspica che il ddl "sia rapidamente approvato dal Parlamento'' e afferma che le condizioni ci sono. "Credo che questo provvedimento sia davvero molto importante, perché elimina una piaga che per anni non si è riusciti a estirpare", afferma il ministro della Giustizia Andrea Orlando, sottolineando che le misure prevedono tra l'altro l'obbligatorietà dell'arresto in flagranza di reato, la confisca dei beni prodotti e l'indennizzo alla vittime di caporalato. Plauso al via libera del ddl anche dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che invoca ''una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità, con una equa distribuzione del valore. E questo - prosegue - non è possibile se i pomodori nei campi sono sottopagati a 8 centesimi al chilo e le arance ancora di meno". Anche il segretario confederale Cisl Luigi Sbarra parla di ''passo importante'' e chiede la rapida approvazione del provvedimento.

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