Prezzi alimentari in calo dell'1,3%
ad agosto rispetto al mese precedente, una flessione determinata
in gran parte dal segno negativo dei cerealicoli del 5,4%. Lo
rende noto l'indice della Fao che ha peraltro rivisto in alto le
previsioni per la produzione mondiale di cereali portandole a
2.611 milioni di tonnellate, record mai raggiunto. Anche le
scorte mondiali dovrebbero raggiungere un livello mai registrato
entro la fine delle stagioni produttive 2018, con una quantità
record di 719 milioni di tonnellate, in crescita del 2% rispetto
ai livelli già elevati all'apertura della stagione attuale.
Le nuove stime Fao riflettono le previsioni di raccolti di
grano più abbondanti, poiché le migliori prospettive di
produzione nella Federazione Russa compensano abbondantemente le
previsioni al ribasso di Canada e Stati Uniti.
La lieve flessione di agosto dell'indice dei prezzi
alimentari, precisa la Fao, ha concluso tre mesi di incrementi
consecutivi, tuttavia l'indice ponderato su base commerciale che
misura i prezzi di cinque principali materie prime alimentari
sui mercati internazionali è rimasto del 6% al di sopra del suo
valore di un anno fa.
Con i cereali a calare ad agosto sono anche i prezzi della
carne dell'1,2% e quello dello zucchero dell'1,7%, guidato da
prospettive favorevoli nei raccolti di canna nei principali
paesi produttori Brasile, Thailandia e India. E' aumentato,
invece, l'indice dei prezzi degli oli vegetali del 2,5%, in
particolare le crescenti quotazioni degli oli di palma, di soia,
di colza e di girasole, insieme a quello dei prodotti
lattiero-caseari dell'1,4%.
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