Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Banane e mele tra sprechi più frequenti nei supermercati

Banane e mele tra sprechi più frequenti nei supermercati

Studio, da 7 prodotti la metà di scarti del reparto ortofrutta

ROMA, 02 febbraio 2018, 18:06

Redazione ANSA

ANSACheck

ROMA - Banane, mele, pomodori, ma anche insalata, peperoni, pere e uva: sono queste le categorie ortofrutticole che più contribuiscono agli sprechi alimentari dei supermercati. Lo afferma uno studio svedese della Karlstad University, pubblicato sulla rivista Resources, Conservation and Recycling.

Secondo i ricercatori questi 7 prodotti contribuiscono a quasi la metà degli scarti di frutta e verdura fresche nei negozi. Potenzialmente, affermano, lo spreco di cibo si potrebbe ridurre concentrando l'attenzione solo su questa serie ristretta di alimenti. Misure ad hoc potrebbero ridurre gli sprechi con vantaggi per l'ambiente e per le tasche dei rivenditori.

Il team ha analizzato gli sprechi di frutta e verdura di tre grandi supermercati svedesi sulla base di tre fattori: quantità, costi economici e impatto sul clima. Le banane sono risultate il prodotto peggiore: maturano molto rapidamente e finiscono così più spesso nella spazzatura di ogni altro prodotto. Sono anche il frutto con l'impatto ambientale maggiore. Guardando solo alle ricadute economiche degli sprechi i prodotti peggiori sono risultati lattuga ed erbe aromatiche fresche.

Il grosso dei costi associati agli sprechi, circa l'85%, è risultato legato ai prodotti in sé che finiscono nella spazzatura. I costi gestionali, legati alla rimozione degli scarti, ammontano a circa il 6%. Un altro 9% è legato alle ore perse dai commessi per rimuovere i prodotti, registrate le perdite e smaltire gli scarti. Secondo l'analisi costi-benefici condotta dai ricercatori ai rivenditori converrebbe investire di più nell'aumento di ore che il personale dedica alla gestione degli scarti, con l'obiettivo di ridurli. Una migliore supervisione del reparto ortofrutta inoltre aiuterebbe i supermercati a calibrare meglio gli ordini ai grossisti.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza