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Fao, fico d'India nel menu aiuta sicurezza alimentare

Fao, fico d'India nel menu aiuta sicurezza alimentare

Risorsa per alimentazione e foraggio nelle zone aride

ROMA, 30 novembre 2017, 15:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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- ROMA - Il fico d'India (Opuntia ficus-indica) dovrebbe essere considerato una risorsa preziosa, in particolare per l'alimentazione e per il foraggio del bestiame nelle zone aride. E' quanto afferma la Fao, nel riferire di aver riunito esperti per condividere le proprie conoscenze su questa pianta della famiglia delle Cactacee resistente nei climi aridi e siccitosi e aiutare così gli agricoltori e i responsabili politici "a fare un uso più strategico ed efficiente di una risorsa naturale troppo spesso trascurata". Durante la recente intensa siccità nel sud del Madagascar, questa pianta si è rivelata, per esempio, - osserva la Fao - una fonte cruciale di cibo, foraggio e acqua per la popolazione locale e i loro animali. La stessa zona aveva sofferto di una grave carestia a seguito degli sforzi per sradicare la pianta, che alcuni consideravano una specie invasiva e senza valore, ma poi è stata rapidamente reintrodotta. Mentre la maggior parte dei cactus non sono commestibili, la specie Opuntia ha molto da offrire. Oggi la sottospecie Opuntia ficus-indica di origine agricola - le cui spine sono scomparse ma tornano dopo eventi di stress - è naturalizzata in 26 Paesi. Per diffondere la conoscenza su come gestire efficacemente il fico d'india, la Fao e l'Icarda hanno lanciato lo studio Crop Ecology, Cultivation and Uses of Cactus Pear, un libro con informazioni aggiornate sulle risorse genetiche della pianta, sui suoi tratti fisiologici, su quali suoli preferisce e sulla vulnerabilità ai parassiti. Il nuovo libro offre anche suggerimenti su come sfruttare le qualità culinarie del fico d'India, com'è stato fatto per secoli in Messico, suo paese nativo e come si fa in Sicilia dove è molto diffuso. Oltre a fornire cibo, questo tipo di cactus immagazzina acqua nelle pale, fornendo così - conclude la Fao - un pozzo botanico che può fornire fino a 180 tonnellate di acqua per ettaro, sufficienti a sostenere cinque mucche adulte.

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