''Rispetto al passato - emerge da indagini condotte dall'Ismea - è aumentato il tempo trascorso di fronte allo scaffale nel momento dell'acquisto. Circa il 60% dei consumatori impiega tra due e cinque minuti per scegliere l'olio, quasi il doppio di dieci anni fa, mentre 'solo' un terzo si dirige a colpo sicuro su un olio ben preciso. Circa la metà degli intervistati si è dichiarata poi interessata ad approfondire le conoscenze sul mondo dell'extravergine, con una nutrita rappresentanza da parte dei giovani under 34, che risultano i più attenti all'utilizzo dell'olio Evo, per effetto della ricerca di uno stile di vita orientato al benessere e alla salute''.
Anche l'aspetto della provenienza dell'olio risulta, almeno negli intenti, un elemento importante nella scelta del prodotto da portare a tavola. ''Oltre il 90% dei consumatori giudica l'olio della propria regione o nazionale di qualità superiore.
La metà degli intervistati afferma di scegliere l'olio che consuma più frequentemente in base alla provenienza, percentuale che sale addirittura al 91% tra coloro che dichiarano di leggere sempre l'etichetta. Eppure - sottolinea l'Ismea - considerando che oltre la metà dell'olio acquistati proviene dall'estero, è chiaro come il consumatore sia sì sensibile al tema della qualità e della provenienza dell'olio, ma allo stesso tempo anche molto confuso''.
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