L'iniziativa, giunta alla quinta edizione, "muove dall'idea e dalla voglia di fare promozione da parte di un gruppo di appassionati del territorio e del vino - ha riferito Marino Calvigioni -. Siamo partiti, nel 2015, dal centro storico di Sant'Elpidio a Mare e, ogni anno, abbiamo registrato un incremento di pubblico. I nostri vini non hanno nulla da invidiare a quelli più blasonati. In ogni edizione proponiamo circa 120 etichette: un bel numero che testimonia la ricchezza enologica delle Marche". Armando Falcioni, direttore del Consorzio Vini Piceni, ha sottolineato la scelta "lungimirante, compiuta negli anni '80 e '90, di puntare sulle produzioni autoctone: un grande lavoro di riscoperta culturale agronomica che qualifica le Marche". Artevinando 2019 apre i battenti, sabato 2 marzo, nell'aula consiliare di Sant'Elpidio a Mare, con il convegno dedicato al Ribona (o Maceratino): un raro vitigno autoctono, bianco, cugino del Verdicchio, coltivato nella provincia di Macerata da una ventina di aziende. Si proseguirà, poi, con la partecipazione a Tipicità (Fermo Forum dal 9 al 10 marzo) e al Vinitaly di Verona (7-9 aprile). Il 4 maggio verrà organizzato un convegno sull'attività vitivinicola e lo sport, per proseguire, il 10 e 11 maggio, con l'evento principale di Artevinando: degustazione con oltre 25 aziende provenienti da tutta la regione e, in contemporanea, esposizione pittorica di un artista locale. Seguiranno serate con degustazione e musica, oltre un evento in collaborazione con l'Associazione sommelier Marche, fino al 30 novembre. In precedenza, il 24 agosto, un festival sarà dedicato ad Andrea Bacci, celebre enologo elpidiense che, a fine Cinquecento, parlava già di "spumantizzazione" dei vini, nella sua grandiosa opera "De Naturali Vinorum Historia".
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