Un traguardo agognato da anni da parte del comparto che ora potrà programmare investimenti a lungo termine e sviluppare l'allevamento dei molluschi estendendolo ad altre varietà oltre alla rinomata cozza di Olbia. Con la garanzia dei nuovi spazi, il CMO, che attualmente occupa 90 lavoratori, intende introdurre la produzione di nuovi molluschi come l'ostrica, il tartufo, i cannolicchi e i bocconi di mare. E ora potrà anche portare a termine la pratica per ottenere il marchio IGP, interrotta qualche anno fa proprio per l'assenza della concessione.
"È una giornata storica", ha detto Pier Luigi Caria, assessore regionale dell'Agricoltura con delega alla Pesca. "Un risultato importante per tutta la Sardegna, non solo per Olbia ed è la dimostrazione che quando si uniscono le forze si superano gli ostacoli".
Caria si riferisce ai tanti anni di attesa da parte dei consorziati che hanno dovuto affrontare un lungo e complicato iter burocratico irto di ostacoli e difficoltà come ha confermato stamani Mauro Monaco, presidente del CMO che in occasione dell'annuncio della firma avvenuto nella sala consiliare della ex Provincia di Olbia Tempio, ha ripercorso le tappe della pratica: "abbiamo dovuto aspettare l'autorizzazione di ben otto enti diversi - ha spiegato - mi auguro che la nostra esperienza possa essere utile per chi si accinge ad iniziare la nostra stessa domanda".
Chi conosce bene le difficoltà della battaglia per la concessione degli spazi acquei del Golfo di Olbia è Raffaele Bigi, storico imprenditore del settore e uno dei più attivi protagonisti della battaglia contro il piano regolatore del Porto di Olbia approvato dal Consiglio comunale che deliberò uno sviluppo diverso di quegli spazi attribuiti oggi all'allevamento dei molluschi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA