Il ristoratore romano Francesco Testa, patron dello storico locale "Checco allo scapicollo", chiede al governo di ripensarci e lancia un appello alla sindaca di Roma Virginia Raggi consegnando, come già avvenuto a maggio nella fase 1 del lockdown, le chiavi dell'intera attività: Roma muore e con sé la ristorazione e il turismo, denuncia in una nota. "Abbiamo lavorato tanto - sottolinea l'esercente dal quartiere giuliano dalmata - per seguire le indicazioni del governo e del protocollo. Sanifichiamo costantemente, controlliamo la temperatura corporea al nostro personale e ai clienti. Siamo certi di poter garantire il massimo della sicurezza. Farci lavorare solo a pranzo e con tavoli di massimo quattro persone è come condannarsi - lamenta Testa - ad una lenta ed inesorabile chiusura definitiva. Per scongiurare questo bisogna intervenire subito prima che la Capitale muoia definitivamente di immobilismo" conclude il proprietario dello storico ristorante capitolino.
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