"Oggi nella nostra azienda venti
dipendenti si dedicano alla produzione e commercializzazione di
circa 5 milioni di litri delle bibite a marchio Neri, un brand
oggetto da parte nostra di un recente recupero dall'oblio
commerciale e di un conseguente sviluppo supportato da
importanti investimenti ed incrementi occupazionali. Gli
incrementi dei costi con l'introduzione della sugar tax e della
plastic tax rischiano di creare scenari di grave incertezza e
difficoltà soprattutto nelle piccole realtà tipiche della
tradizione italiana". É quanto afferma, in una nota, Rosario
Caputo, presidente di IBG spa. "Dieci cent/litro sui nostri
prodotti - afferma Caputo - significa un aggravio del 10%, in un
momento di stagnazione economica su un segmento delle bibite
zuccherate già in difficoltà. La tassa sulla plastica comporterà
inoltre altri pesanti aumenti nei costi di approvvigionamento;
anziché aiutare realtà ed eccellenze del made in Italy si
rischia di mortificare chi fa impresa e depauperare il valor
economico e sociale sul territorio". Ibg spa fa parte di
Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta le
aziende che producono e vendono bevande analcoliche in Italia e
che, rileva una nota, "su più fronti sta manifestando la ferma
contrarietà all'eventualità di inserire in manovra tasse in
grado di affossare un settore. È infatti incomprensibile il
motivo per cui il Governo abbia deciso di focalizzarsi solo su
un settore, colpendolo con due tassazioni molto pesanti" si
evidenzia nella nota. "Se da una parte il Paese ha bisogno di
facilitare la crescita - e queste misure vanno in una direzione
opposta - dall'altra è incomprensibile parlare di sugar tax
quando si escludono tutti i prodotti contenenti zucchero,
applicandola solo alle bevande zuccherate. Politiche fiscali
discriminatorie rischiano di causare una contrazione delle
attività produttive, dell'occupazione, del PIL: ciò significa
minori entrate per lo Stato, oltre a un allontanamento degli
investimenti dal Paese. Si tratta di una misura economicamente
dannosa per un settore - fatto di piccole e grandi aziende, che
genera valore e occupazione anche a livello locale - e
contestualmente inefficace dal punto di vista della salute
pubblica" rilevano gli imprenditori. "Si tratta - afferma David
Dabiankov Lorini, direttore generale di ASSOBIBE - di una misura
economicamente dannosa per l'occupazione anche a livello locale.
Contestualmente è inefficace anche dal punto di vista della
salute pubblica, considerando che, nei Paesi dove è stata
introdotta, è risultata inefficace per la salute, tant'è che
patologie come l'obesità ha continuato a crescere. E' peraltro
una misura che non trova motivazioni visto che da anni le
vendite di bevande zuccherate sono in calo in Italia e che un
consumo equilibrato non è un motivo di preoccupazione. Non si
tratta di una tassa con effetti lievi, ma una penalizzazione di
molto superiore all'aumento dell'IVA (dal 22 al 25.2%) che è
sembrato assodato fosse una misura da evitare stante gli effetti
depressivi".
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