L'affiliata italiana di Philip Morris International Inc. (Pmi) acquisterà quest'anno 80 milioni di tabacco in foglia coltivato su 5.500 ettari in Umbria, Veneto, Toscana e Campania, coinvolgendo 800-900 imprese e 50 mila addetti. Obiettivo è migliorare la qualità, l'efficienza produttiva e la competitività del prodotto italiano, garantendo la sostenibilità dell'intera filiera e assicurando la stabilità del settore. ''E' un accordo importantissimo, uno strumento vivo'', ha detto il ministro Maurizio Martina sottoscrivendo l'accordo con l'ad e presidente del gruppo Eugenio Sidoli - ottimo esempio di collaborazione pubblico-privato, con due interessi uniti che marciano nella stessa direzione''. L'obiettivo di collaborazione fino al 2020 tra il ministero e Pmi è di un potenziale investimento complessivo fino a circa 500 milioni di euro per l'acquisto di tabacco coltivato in Italia.
''E' un accordo di lungo termine assolutamente strategico per noi e per le imprese che permette di dare una prevedibilità per 5-6 anni - ha detto Sidoli - crediamo da sempre in questa collaborazione e nel costante dialogo con il mondo agricolo''.
A partire dal 2000 l'impegno di Pmi nei confronti della tabacchicoltura italiana sancito dal primo verbale d'intesa del 2005, ha generato quasi 1 miliardo di euro. Con acquisti pari a circa il 50% dell'intera produzione di tabacco, Pmi ha sostenuto il settore nello sviluppo di un modello innovativo di gestione agricola, il cui centro è rappresentato dai coltivatori e che garantisce prevedibilità commerciale, sostenibilità di lungo periodo e una migliore competitività.
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