Dietro la Turchia, ci sono India e Tailandia sul podio dei Paesi che principalmente zavorrano l'export italiano, con percentuali superiori al 30%. Pantini segnala la quinta posizione del Canada, attualmente attestato su un impatto negativo del 15,9% sull'export made in Italy di cibo e bevande che però "con l'avvio del Ceta si ridurrà a zero". "Questo trattato di libero scambio commerciale - aggiunge Pantini - si dimostrerà senz'altro valido. Per sostenere lo sviluppo del nostro export non si può fare a meno di questo tipo di accordi soprattutto alla luce di rigurgiti protezionistici come quelli segnalati in Gran Bretagna e negli Usa".
"Sorprende in particolare - conclude Pantini - la crescita delle barriere non tariffarie, aumentate negli ultimi quattro anni di 800 unità. E ora preoccupa l'incognita Trump".
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