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Per 40% italiani con pandemia peggiorato livello civiltà web

Per 40% italiani con pandemia peggiorato livello civiltà web

Ricerca Microsoft in occasione del Safer Internet Day

ROMA, 07 febbraio 2022, 14:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il protrarsi della pandemia continua ad avere un impatto rilevante sulle interazioni online degli Italiani: il 40% dichiara un peggioramento del livello di civiltà, in netta crescita rispetto al 23% dello scorso anno. E' uno dei dati che emerge dall'edizione 2022 globale del Digital Civility Index di Microsoft, appuntamento annuale in occasione del Safer Internet Day. Misura il livello di esposizione delle persone ai rischi online nei diversi Paesi coinvolti, quindi un punteggio basso implica un livello basso di esposizione ai pericoli online e, di conseguenza, una posizione alta in classifica.
    Secondo lo studio, a livello globale diminuisce lievemente l'esposizione di giovani e adulti ai rischi online. Il Civility Index globale migliora infatti di 2 punti: in tutto il mondo il web è percepito quindi come un luogo più civile e sicuro rispetto a un anno fa. Trend anche in Italia: guadagna due posizioni in classifica, posizionandosi al decimo posto. In cima alla classifica i Paesi Bassi, seguiti da Germania e Regno Unito. Per la prima volta un paese del Sudamerica entra nella top ten: il Cile, che si posiziona al nono posto.
    Secondo la ricerca, i meeting online e la Dad, diventati sempre più comuni sono quelle che più di tutte hanno contribuito a migliorare il livello di civiltà online quest'anno. Lo dichiara l'82% degli Italiani (contro 75,5% a livello globale). In Italia, il 50% dei Millennials e dei giovani della GenZ si dichiara meno preoccupato rispetto al passato quando si trova davanti a un comportamento incivile online (vs. 51,5% nel mondo). A livello globale, fake news e sexting indesiderato restano anche quest'anno i rischi più comuni riscontrati nel mondo, rispettivamente dal 38% 30% e 24% degli intervistati a livello globale. E sono le donne le più esposte ai rischi online: 57% contro il 43% degli uomini.
   

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