/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Usa 2020, Facebook mostra nazione di chi pubblica

Usa 2020, Facebook mostra nazione di chi pubblica

Novità anche su Instagram

ROMA, 24 aprile 2020, 14:51

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Contro le interferenze straniere nelle elezioni, Facebook inizierà a mostrare il Paese di provenienza dei post pubblicati dalle pagine con molto séguito.

La novità prende il via negli Stati Uniti, dove a novembre si terranno le Presidenziali, e riguarda anche Instagram. Si tratta di un'operazione di trasparenza - spiega la compagnia - per far capire agli utenti chi c'è dietro i post che leggono.

Sapere da quale nazione è stato scritto un post "è particolarmente importante quando si tratta di elezioni", evidenzia Facebook. Il social network negli ultimi anni è stato duramente criticato per avere ospitato post sponsorizzati di provenienza straniera e volti a interferire nelle elezioni di vari Stati.

Il caso più eclatante sono i numerosi post del 2016 riconducibili a una fabbrica di troll russa e ritenuti capaci di aver influenzato la campagna elettorale statunitense che si è conclusa con l'elezione di Donald Trump.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza