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Diritto all'oblio anche per chi si riabilita

Diritto all'oblio anche per chi si riabilita

Garante privacy ordina a Google rimozione di due Url

ROMA, 23 settembre 2019, 14:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La permanenza in rete di notizie di cronaca giudiziaria non aggiornate può rappresentare un ostacolo al reinserimento sociale di una persona. Il diritto all'oblio va riconosciuto anche a chi è stato riabilitato dopo una condanna.

Il principio è stato affermato dal Garante privacy: ha ordinato a Google la rimozione di 2 Url che rimandavano ad informazioni giudiziarie non più rappresentative della attuale situazione di un imprenditore. L'interessato dopo aver tentato di far deindicizzare le pagine direttamente a Google si era rivolto all'Autorità lamentando il pregiudizio per la propria reputazione personale e professionale dalla permanenza in rete di informazioni obsolete e non aggiornate. Per questo motivo aveva chiesto al Garante di ordinare a Google la rimozione dai risultati di ricerca di due Url, reperibili digitando il proprio nominativo, che contenevano informazioni su una vicenda giudiziaria che lo aveva visto coinvolto nel 2007 e sulla sentenza di condanna pronunciata nei suoi confronti nel 2010. Nelle pagine web però non vi era alcuna traccia della successiva riabilitazione che l'uomo aveva chiesto e ottenuto nel 2013.

Giudicando fondato il reclamo e ordinando la deindicizzazione, l'Autorità ha ritenuto che l'ulteriore trattamento dei dati legato alla reperibilità in rete degli Url contestati - nonostante la riabilitazione e il tempo trascorso dai fatti - determinasse un impatto sproporzionato sui diritti dell'interessato, che non risulta bilanciato da un attuale interesse del pubblico a conoscere la vicenda. La persistenza in rete di queste informazioni giudiziarie non aggiornate, infatti, non è in linea con i principi alla base dell'istituto della riabilitazione che, pur non estinguendo il reato, comporta il venir meno delle pene accessorie e di ogni altro effetto penale della condanna come misura premiale finalizzata al reinserimento sociale della persona.
   

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