La disinformazione cresce "sensibilmente" in Europa in vista delle elezioni europee, con un aumento "sia qualitativo che quantitativo", che punta come al solito a creare "confusione e sfiducia nel processo democratico". Lo afferma un alto funzionario europeo che ha conoscenza diretta del dossier. Dietro alla campagna si cela principalmente la Russia. Le tecniche impiegate prevedono sia "interferenze dirette che indirette", con attori impegnati ad "amplificare" frizioni già presenti nel dibattito pubblico, come ad esempio "le proteste degli agricoltori". L'Ue è però in allerta e in contatto con i 27 per "proteggere" le elezioni.
Le tecniche variano ma un esempio pratico è quello dei domini 'Pravda'. Dalle indagini di EDMO - European Digital Media Observatory - è emerso che nell'arco di una settimana (20-26 marzo 2024) la rete Pravda è stata attivata in 19 paesi dell'Ue: Grecia, Italia, Paesi Bassi, Danimarca, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Finlandia, Svezia, Portogallo, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Cipro, Irlanda, Slovenia (la registrazione dei siti è di un anno, per coprire le elezioni europee). Tutti i siti web della rete Pravda utilizzano lo stesso tipo di fonti, in particolare i media russi di proprietà o controllati dallo Stato, come Tass, RIA, Lenta, Tsargrad e così via. I siti ripubblicano spesso contenuti provenienti da account specifici, il che suggerisce un elevato volume di automazione, e il loro comune modus operandi indica chiaramente "un coordinamento dietro le loro pubblicazioni".
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