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Furto a banche dati istituzionali, arrestato un hacker

Furto a banche dati istituzionali, arrestato un hacker

Polizia postale, migliaia di interrogazioni illecite, un euro a dato

22 novembre 2019, 19:20

Redazione ANSA

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Furto a banche dati istituzionali, arrestato un hacker © ANSA/EPA

Furto a banche dati istituzionali, arrestato un hacker © ANSA/EPA
Furto a banche dati istituzionali, arrestato un hacker © ANSA/EPA

Attraverso attacchi ai sistemi informatici di alcuni Comuni, si introduceva in banche dati di rilievo istituzionale - Agenzia delle Entrate, Inps, Aci, Infocamere - rubando preziose informazioni a cittadini ed imprese che poi rivendeva al prezzo di un euro a dato. Decine di migliaia le interrogazioni illecite su commissione già accertate. Un sospetto hacker di 66 anni, R.G., originario del Torinese ma residente a Sanremo (Imperia), è stato arrestato dalla Polizia postale su provvedimento del gip di Roma.

Denunciati a piede libero, per le stesse violazioni, 6 complici dell'arrestato, tutti impiegati all'interno di note agenzie investigative e di recupero crediti operanti in varie città d'Italia.

L'arrestato, indica la Polizia postale, ha "un know how informatico di altissimo livello e numerosi precedenti penali" e sarebbe riuscito ad intercettare illecitamente centinaia di credenziali di autenticazione (user ID e password). L'attività investigativa condotta dagli uomini del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) ha permesso di ricostruire come R.G., nel corso degli anni, avesse ingegnerizzato un vero e proprio sistema di servizi, tra cui il portale illecito 'PEOPLE1', commercializzato clandestinamente ed offerto alle agenzie interessate che, pagando una sorta di canone, potevano istallare il software con una semplice pen-drive Usb e riuscire così a connettersi clandestinamente alle banche dati istituzionali e fare interrogazioni dirette. Per ottenere l'accesso clandestino alle banche dati, il gruppo criminale utilizzava sofisticati virus informatici per infettare i sistemi degli uffici pubblici riuscendo ad ottenere le credenziali di login degli impiegati.

L'uomo si è avvalso, nel corso della sua attività criminale anche della 'consulenza' di hacker freelance stranieri ingaggiati all'interno del Darkweb, allo stato in fase di identificazione. Non si escludono, riferiscono gli investigatori, ulteriori sviluppi con la completa ricostruzione della vasta rete di clienti del gruppo criminale.

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