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Verso porti stellari, in cerca della vita su altri pianeti

Verso porti stellari, in cerca della vita su altri pianeti

Intervista al presidente della Breakthrough Foundation, Pete Worden

28 febbraio 2017, 10:35

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica di un pianeta simile alla Terra in orbita intorno a una stella più piccola del nostro Sole (fonte: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, CfA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica di un pianeta simile alla Terra in orbita intorno a una stella più piccola del nostro Sole (fonte: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, CfA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica di un pianeta simile alla Terra in orbita intorno a una stella più piccola del nostro Sole (fonte: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, CfA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

'Porti stellari' dai quali lanciare minuscoli veicoli spaziali verso i pianeti esterni al Sistema Solare, i radiotelescopi più potenti del mondo in ascolto di eventuali segnali dallo spazio e nuovi telescopi spaziali: è il futuro dell'esplorazione dell'universo al quale sta lavorando la Breakthrough Initiatives proposta dal miliardario russo Yuri Milner e sostenuta dall'astrofisico Stephen Hawking. "E' importante fare uno sforzo enorme per studiare i pianeti ruotano intorno agli altri soli nell'universo e, ancora di più, è importante scoprire se esistono degli esseri intelligenti al di fuori del nostro Sistema Solare", ha detto all'ANSA il presidente della Breakthrough Foundation, Pete Worden. In questi giorni è in Italia per aprire una possibile collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) finalizzata alla costruzione di un telescopio spaziale per osservare il sistema stellare più vicino alla Terra, Alpha Centauri.

La Breakthrough Foundation prevede anche di utilizzare anche i più grandi telescopi basati a Terra, come il Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) che si trova sulle Ande cilene, ad Atacama, o il futuro telescopio E-Elt, sempre dell'Eso. "Il primo obiettivo sarà scoprire nuovi pianeti e riuscire a vederli quando transitano contro il disco della loro stella; in un secondo momento - ha aggiunto - cercheremo di osservarli direttamente per cercare nella loro atmosfera tracce di sostanze spie della vita", come anidride carbonica ossigeno o ammoniaca.

Un altro progetto ambizioso, che la Breakthrough Foundation intende finanziare con 10 milioni di dollari, punta a concludere una serie di accordi con i radiotelescopi più grandi del mondo per metterli in ascolto si segnali dallo spazio, in cerca di regolarità che potrebbero rivelare un eventuale messaggio da un'intelligenza aliena. Si prepara così una nuova versione del programma Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence).

Il terzo punto sul quale lavora la Breakthrough Foundation è l'invio sul sistema Alpha Centauri di una flotta di singolari veicoli spaziali equipaggiati con vele spinte da raggi laser. I veicoli al momento hanno l'aspetto di un minuscolo chip dal lato di mezzo centimetro, ma in grado di catturare dati e immagini e di spedirli a Terra. "La tecnologia c'è e si prevede un finanziamento di 100 milioni di dollari per i prossimi cinque anni.

Il prototipo - ha aggiunto - potrebbe prima affrontare un volo di prova nel Sistema Solare". Il primo sciame di vele, che potrebbe comprenderne centinaia, potrebbe essere spinto oltre il Sistema Solare nel, da un "porto stellare" che potrebbe trovarsi in un punto molto alto, come il deserto di Atacama, o il Tibet o ancora il plateau antartico. Ci vorrà però molta pazienza prima che a Terra arrivi la prima immagine di un mondo alieno: "bisognerà aspettare il 2060 - ha detto Worden - perchè il segnale torni indietro".

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