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Saturno un tempo era nudo

Saturno un tempo era nudo

All'inizio della sua storia non aveva gli anelli

10 marzo 2018, 11:27

Redazione ANSA

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Saturno e i suoi anelli visti nell 'ultravioletto (fonte: NASA 's Marshall Space Flight Center) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Saturno e i suoi anelli visti nell 'ultravioletto (fonte: NASA 's Marshall Space Flight Center) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Saturno e i suoi anelli visti nell 'ultravioletto (fonte: NASA 's Marshall Space Flight Center) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Saturno non ha sempre avuto i suoi caratteristici anelli, un tempo era un pianeta ‘nudo’. Lo confermano i dati, in gran parte ancora in corso di pubblicazione, degli ultimi passaggi ravvicinati della sonda Cassini, prima del tuffo finale del settembre 2017 che ha concluso l’esplorazione del ‘pianeta degli anelli’ durata 20 anni.

I dati indicano anche che Giove e Saturno, spesso accomunati, non sono in realtà così simili. È quanto emerge dal convegno organizzato a Roma dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), promotore della missione insieme ad Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa. “Gli anelli di Saturno sono piuttosto giovani - ha detto all’ANSA Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Asi - hanno meno di 1 miliardo di anni. Saturno è, quindi, diverso da quel che pensavamo. La sua struttura interna, ad esempio, ha stratificazioni e attività differenti da Giove. Più che gemelli i due pianeti sono cugini. Lo abbiamo capito - ha aggiunto - grazie all'idea, rivelatasi poi corretta, di usare strumenti simili, e italiani, per guardare dentro Giove e Saturno”.

Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini è la missione dei record. Nelle sue quasi 300 orbite intorno a Saturno ha osservato strutture inedite degli anelli, considerati un modello in miniatura del disco di gas e polveri che circondava il Sole e dal quale 4,6 miliardi di anni fa è nato il nostro sistema planetario. Cassini ha inoltre scoperto un oceano nascosto sotto i ghiacci di una delle lune, Encelado, che potrebbe ospitare la vita. Con la sonda Huygens,  il 14 gennaio 2005 è stata la prima missione  a scendere tra monti, fiumi e laghi di idrocarburi della più grande luna di Saturno, Titano.

Per Charles Elachi, ex direttore del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e a lungo responsabile del radar che ha mappato la superficie di Titano, “la luna più grande di Saturno è un mondo interessante: ha nuvole, pioggia, fiumi e laghi, che potrebbero ospitare la vita. Però - ha precisato - il ciclo della pioggia di Titano non è fatto di acqua ma d’idrocarburi come il metano. Non sappiamo quindi che aspetto potrebbe avere la vita su questa luna. Sarà interessante - ha concluso Elachi - capire, con future missioni, se è basata sul Dna e sul carbonio, come sulla Terra”.

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