Era stato definito come l'animale più pesante mai vissuto sulla Terra, ma l'antico cetaceo Perucetus colossus vissuto 39 milioni di anni fa pesava probabilmente quanto una balena moderna: a metterlo 'a dieta' è uno studio pubblicato su Peer J dai paleontologi dell'Università della California-Davis e dello Smithsonian Institution, che hanno rivisto al ribasso le stime pubblicate lo scorso agosto su Nature da un team di studiosi guidato dal paleontologo Giovanni Bianucci dell'Università di Pisa.
Entrambi gli studi si basano sull'analisi delle ossa fossili recuperate in Perù nell'attuale deserto di Ica (che ai tempi del Perucetus era un mare), ovvero 13 vertebre, 4 costole e parte del bacino. Secondo i calcoli del gruppo di Bianucci, la massa scheletrica dell'animale pesava circa 5-8 tonnellate: da questo dato si era dedotto che il cetaceo (che in vita avrebbe raggiunto i 20 metri di lunghezza) poteva arrivare a 340 tonnellate di massa corporea, quasi il doppio del più grande animale vivente, la balenottera azzurra (che arriva a 30 metri di lunghezza).
Secondo il paleobiologo Ryosuke Motani dell'Università della California, in queste condizioni il Perucetus avrebbe faticato a rimanere in superficie o anche solo a lasciare il fondo del mare. "Fare qualsiasi cosa nell'acqua avrebbe richiesto di nuotare continuamente contro la gravità", sottolinea l'esperto. Così, insieme a Nick Pyenson dello Smithsonian Institute, ha condotto uno studio che mette in dubbio i presupposti su cui si basavano le vecchie stime e, al contrario, sostiene che un Perucetus lungo 20 metri poteva pesare poco più di 110 tonnellate, dunque molto meno delle 270 tonnellate delle più grandi balenottere azzurre. "Il nuovo peso permette al cetaceo di salire in superficie per respirare e riprendersi da un'immersione come fa la maggior parte delle balene", afferma Motani.
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