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Ciotole e vasi più piccoli di un virus, sono fatti di Dna

Ciotole e vasi più piccoli di un virus, sono fatti di Dna

Possibili applicazioni per l'energia e la medicina

27 dicembre 2022, 18:58

Redazione ANSA

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Esempi delle nanostrutture ottenute modellando il Dna. In alto i modell, in basso gli oggetti realòi visti al microscopio elettronico (fonte: Raghu Pradeep Narayanan e Abhay Prasad, Yan lab, Arizona State University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Esempi delle nanostrutture ottenute modellando il Dna. In alto i modell, in basso gli oggetti realòi visti al microscopio elettronico (fonte: Raghu Pradeep Narayanan e Abhay Prasad, Yan lab, Arizona State University) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Esempi delle nanostrutture ottenute modellando il Dna. In alto i modell, in basso gli oggetti realòi visti al microscopio elettronico (fonte: Raghu Pradeep Narayanan e Abhay Prasad, Yan lab, Arizona State University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vasi e ciotole piu' piccoli di un virus, tanto che ne servirebbero oltre 50.000 per coprire una capocchia di spillo: fanno parte della collezione di minuscoli oggetti realizzati con molecole di Dna, opportunamente progettate con un software affinche' possano auto assemblarsi con una precisione nanometrica dando strutture 3D con superfici curve, finora difficilissime da ottenere. La tecnica e' pubblicata sulla rivista Science Advances dai ricercatori americani della Duke University e dell'Universita' dell'Arizona, e in futuro potrebbe essere impiegata per produrre contenitori con cui veicolare farmaci nel corpo umano o stampi per fondere nanoparticelle di metallo destinate alle celle solari.

Per usare il Dna come materiale da costruzione i ricercatori hanno sfruttato una sua proprieta' intrinseca, ovvero il fatto che le 'lettere' del codice genetico (le basi azotate adenosina, citosina, guanina e timina) si accoppiano sempre in modo prevedibile (l'adenina con la timina, la citosina con la guanina) per formare i pioli della famosa doppia elica.

Dunque progettando i filamenti di Dna con sequenze specifiche e' possibile 'programmarli' in modo che si uniscano dando forme diverse. Il metodo prevede in particolare la piegatura di uno o piu' pezzi di Dna a singolo filamento, lunghi migliaia di basi, con l'aiuto di alcuni frammenti piu' corti che si legano a sequenze complementari sui filamenti lunghi e tenendoli in posizione. Dato per esempio un modello a forma di fungo, il computer indica le sequenze per filamenti di Dna che si possono auto assemblare nella giusta configurazione. Una volta che i filamenti sono stati sintetizzati e mescolati in una provetta, basta scaldare e raffreddare la miscela perche' in 12 ore si formi la nanostruttura desiderata.

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