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I meccanismi molecolari della schizofrenia diversi in uomini e donne

I meccanismi molecolari della schizofrenia diversi in uomini e donne

Cambia l’azione di due geni cruciali

12 maggio 2024, 08:09

Redazione ANSA

ANSACheck

Le caratteristiche molecolari della schizofrenia sono diverse nel cervello di uomini e donne (fonte: stellalevi, iStock) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I meccanismi molecolari della schizofrenia sono diversi in uomini e donne e la scoperta, tutta italiana, chiarisce per la prima volta come mai i sintomi della malattia siano così diversi tra maschi e femmine. Con il sesso cambia infatti l’interazione tra due geni (indicati con le sigle DTNBP1* e COMT*), entrambi implicati nel controllo delle funzioni cognitive e coinvolti nei processi fisiopatologici della schizofrenia. Pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, il risultato si deve alla collaborazione fra le Università di Catania, ‘Aldo Moro’ di Bari e di Padova.

Si apre così la strada a terapie personalizzate per riuscire a contrastare I sintomi della malattia, che molto persistono anche durante la remissione e rispondono molto poco ai trattamenti farmacologici attualmente disponibili. “Comprendere come le differenze tra maschi e femmine possano intervenire nell’interazione tra componente genetica e sintomi cognitivi della schizofrenia è il primo passo per sviluppare terapie mirate e differenti per uomini e donne”, osserva Gian Marco Leggio, professore associato di Farmacologia dell’Università di Catania e coordinatore dello studio, condotto da Federica Geraci dell’Università di Catania e Roberta Passiatore dell’Università di Bari. Vi hanno collaborato inoltre Giulio Pergola dell’Università di Bari e John Hopkins University di Baltimora (USA) e Fabio Sambataro dell’Università di Padova.

I ricercatori hanno riprodotto condizioni genetiche simili a quelle di pazienti con schizofrenia in un modello animale geneticamente modificato, riuscendo così a ricostruire e descrivere i meccanismi molecolari e funzionali attraverso cui i due geni DTNBP1 e COMT interagiscono tra loro modulando le funzioni cognitive nei maschi e nelle femmine.

“L’approccio traslazionale del nostro studio – ha detto Sambataro – ha permesso di comprendere dei meccanismi molecolari complessi che molto difficilmente si riescono ad evidenziare utilizzando un approccio prevalentemente clinico”. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale negli esseri umani, i ricercatori hanno scoperto che la parte della corteccia cerebrale responsabile delle funzioni cognitive alterate nella schizofrenia, ossia la corteccia prefrontale dorso laterale, viene modulata dai due geni in modo diverso nei maschi e nelle femmine

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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